Piccoli falò sparsi per il centro storico, esposizioni all’aperto di quadri e fotografie, banchetti per la degustazione di frittelle, legumi e cioccolata calda, piccoli spettacoli teatrali in vernacolo, artisti di strada. C’è proprio di tutto sabato 18 Marzo nel circondario della Chiesa Madre di Noicattaro, in occasione de “I falò di San Giuseppe”, manifestazione curata dal Gruppo Giovani della Chiesa Madre.
Dopo la celebrazione eucaristica delle 18.00, i nojani si sono ritrovati come ai vecchi tempi ad animare una porzione di paese che spesso finisce nel dimenticatoio. E, parlando con gli organizzatori, apprendiamo che è esattamente questo lo scopo: la manifestazione rientra in un programma di focus sul centro storico, caldeggiato anche dal parroco don Vito Campanelli, con l’obiettivo di far pulsare il cuore antico del paese, negli ultimi tempi abbandonato a se stesso, abitato poco e perlopiù da forestieri o stranieri.
Dopo la prima esperienza dei mercatini di Santa Lucia curata a dicembre dai Giovani attivisti della Chiesa Madre, si è deciso di riprendere la centenaria tradizione del culto di San Giuseppe propria di numerose famiglie nel Meridione: accendere falò con la legna accumulata dopo le potature nei campi, per ritrovarsi nei vicoli del centro storico e consumare “insieme” un pasto frugale. Inoltre nella tradizione in molte case c’era una statua o un quadro di San Giuseppe, e non si mancava di festeggiare anche il capofamiglia.
“Di certo non ci aspettavamo una partecipazione così massiccia alla serata. Pensavamo sarebbero venute un centinaio di persone, non di più…”, commentano i Giovani della parrocchia. “L’occasione è stata propizia per coinvolgere i gruppi di Azione Cattolica delle altre parrocchie del paese e creare una collaborazione che speriamo possa durare del tempo, per il bene di Noicattaro. Poi sono stati fondamentali il supporto della Caritas e degli abitanti del centro storico, che hanno partecipato con entusiasmo, e per la parte artistica la collaborazione delle associazioni ‘Il Parnaso’ e gli ‘Amici del Teatro’, del fotografo Gianni Tedesco e degli artisti di strada”.
Dal racconto degli organizzatori emerge che la realizzazione di eventi nel centro storico vuole raggiungere un obiettivo più grande: riconsegnare la cura e il controllo della zona nelle mani di chi la abita e la vive, risvegliando il senso di appartenenza. “Quando eravamo ragazzi, il centro storico era un territorio tranquillo e i residenti si conoscevano tutti fra di loro”, raccontano i membri più anziani del gruppo. “Era un luogo molto vivo e popolato. Adesso è buio, poco frequentato, spesso sporco e abbandonato a se stesso, a detta anche della stessa gente che ci abita. Sarebbe bello provare tutti insieme a ricreare l’atmosfera e le condizioni positive del passato”. Per raggiungere questo arduo proposito diventa indispensabile la collaborazione con l’amministrazione comunale. “Abbiamo in programma di sederci attorno ad un tavolo con i nostri amministratori per discutere sul centro storico e programmare il futuro; i nostri intenti sono comuni. In campagna elettorale hanno ribadito che hanno in programma di focalizzarsi sul centro storico per ripristinare quel tessuto sociale e culturale andato perduto nel tempo”.
[da La Voce del Paese del 25 Marzo]
Qui tutte le foto, a cura dei Giovani della Chiesa Madre
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Quindi cittadini italiani siccome gli sporcaccikni sono... - Chiesa del Carmine, inizi...
A proposito del teatro credo sia arrivato il tempo per ... - Primarie P.D., anche a No...
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