Nelle righe seguenti il prof. Vito Didonna disquisisce sulla produzione letteraria di Pasquale Pinto, colui che viene considerato il primo scrittore di storia del nostro paese su base documentale.
Sebbene nato a Carbonara, pasquale Pinto si trasferisce presto a Noicattaro dove si sposa e fonda la prima Banca Popolare di Bari. In possesso di una solida formazione umanistica, Pinto inizia a investigare sulle radici storiche del nostro paese a iniziare dai personaggi più illustri, con i risultati delle ricerche - svolte negli archivi di Bari e della Chiesa Madre - pubblicati a cadenza mensile su “Il Crivello”, il quindicinale pubblicato negli anni ’20 da Vincenzo Fiorentino in virtù di una tipografia impiantata in loco dallo stesso.
“Quest’anno il focus d’interesse della L.U.T.E. è imperniato sullo studio della memoria e del tempo”, racconta il professore. “Mi sono posto il problema del recupero della prima memoria storica di Noicattaro, risalendo al personaggio citato”.
In seguito agli articoli scritti da Pinto su “Il Crivello” e in seguito a delle ricerche web sul portale ministeriale “Internet Culturale”, il prof. Didonna individua ben due pubblicazioni sconosciute di Pinto, rispettivamente “Alla riscossa” e “Torre Pelosa”. Il primo è un volume del 1916, una raccolta di poesie che può essere considerata la prima opera pubblicata da Vincenzo Fiorentino e, in assoluto, la prima opera pubblicata a Noicattaro. Nella menzionata raccolta è presente una straordinaria e toccante poesia recitata da Filomena Pagliarulo in occasione della festa dell’albero di Natale dove, in linguaggio dannunziano e nazionalistico, si esalta il sacrificio dei giovani della nostra cittadina partiti alla volta della prima guerra mondiale.
Come puntualizza l’ascoltato, i citati libri non si trovano a Noicattaro, bensì nelle biblioteche di Rutigliano e Putignano, Comuni che, aderendo al Servizio della Biblioteca Nazionale, hanno costruito la cosiddetta anagrafe delle biblioteche. Mosso da comprensibile rammarico, il prof. Didonna fa notare come nella biblioteca di Noicattaro manchi un servizio del tipo descritto. “Inviterei l’amministrazione a procedere all’anagrafe della nostra biblioteca”, si raccomanda. “In tal modo, grazie al codice ISBN, tutti i libri verrebbero catalogati e messi in rete a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo”.
[da La Voce del Paese del 22 Luglio]
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