Sabato 28 Aprile è la data che il nojano Angelo Sciannameo ricorderà per sempre. E chi conosce lo “Scianna”, conosce anche la sua più grande passione, un sentimento incontrollabile, il suo amore per l’Inter. Ed è proprio in questa giornata di aprile che Angelo ha potuto disputare la partita più importante, giocare con il capitano Javier Zanetti. Lo abbiamo incontrato per conoscere i dettagli di questa esperienza entusiasmante.
Angelo, partiamo dal principio, come è avvenuta questa esperienza?
Grazie agli amici dell’Inter Club di Bitonto, ormai diventati una famiglia. E, proprio il presidente Gaetano Verriello è un grande amico dello stesso Zanetti e, ogni anno, partecipa al “Torneo Pupi”, un torneo di beneficienza, per aiutare i bambini dell’Argentina e di ogni parte del Mondo, organizzato dal capitano e da sua moglie Paola. Verriello non mi conosceva calcisticamente, ma quando mi disse di partire con loro, che c’era già il mio biglietto per Milano, ero al settimo cielo.
Come si è svolta la giornata del torneo?
Sabato mattina, dall’hotel, ci siamo diretti ai campi della Triestina, dove lì ho visto il capitano in campo.La nostra prima partita si è disputata alle ore 10.00, terminata con un 3 a 3. La seconda 2 a 2, con un mio gol, sul momentaneo 2 a 1. E, nel frattempo, il capitano giocava con le altre squadre, eravamo 12 in tutto, di cui 10 minuti insieme e 10 minuti contro. E alle ore 11.30, c’è stata la nostra partita col grande Zanetti. Una giornata davvero indimenticabile, che però si è conclusa con una delusione. La sera ero in curva nord a San Siro, per tifare la mia Inter che, purtroppo, ha subito la sconfitta contro la “rube”.
Come è stato aver così vicino il tuo idolo?
Il presidente Verriello si era raccomandato di fare video e foto, al termine di tutto, ma io non ho resistito. Mi sono attaccato al collo di Zanetti e non volevo lasciarlo. Ero pietrificato dall’emozione, ma sono riuscito a ringraziarlo dell’incontro dopo 22 anni di pianti per lui
E durante la partita invece?
I primi dieci minuti ha giocato contro la nostra squadra, ed io ero in panchina, ai dieci minuti giocati con noi, sono entrato in campo ed ho segnato. Ero troppo emozionato, avere il capitano che si avvicina, ti tocca e ti dice “forza”, con quell’accento argentino, non ha prezzo. In quei dieci minuti di gioco con noi, anche un amico di squadra ha segnato un gol, io sono corso dal capitano, l’ho abbracciato e gli ho detto in nojano “Si bell ass”.
Tu hai avuto la possibilità, con questa giornata, di coronare un sogno. Cosa ti ha colpito di più?
Io Zanetti, negli anni, sono riuscito ad incontrarlo, ma non così da vicino e, ogni volta, gli ho sempre urlato: “Per me sei come il Papa”. Ma questo di certo resterà un ricordo indelebile. Il sogno di poter incontrare il mio capitano è stato realizzato. È una persona genuina, umile, simpatica. Una persona unica e speciale che, dimostra, con i suoi 41 anni, di essere ancora un campione, un capitano, un esempio di vita e signorilità. Tutto questo per me è stato possibile grazie all’ Inter Club “Peppino Prisco” di Bitonto, al presidente Gaetano Verriello, che ringrazio e ringrazierò infinitamente. Ringrazio anche gli sponsor Emanuele e Valentino, due splendide persone, che hanno sovvenzionato tutto, il viaggio, l’albergo, i completi. Grazie davvero a tutti.
[da La Voce del Paese del 5 Maggio]
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