Si può far riflettere facendo ridere? Vedendo la commedia in vernacolo nojano “Cè famigghie”, l’unica risposta che mi viene da dire è sì. Dalla sterminata mente di Rita Tagarelli esce un’altra meraviglia della commedia in dialetto nojano, che si aggiunge alle tante già scritte dalla nostra concittadina.
“Il dialetto deve essere valorizzato – ammonisce la Tagarelli nei ringraziamenti post spettacolo – perché nel dialetto c’è tutta la nostra essenza, la nostra storia, la nostra identità”.
E ha ragione Rita quando parla di identità, perché chiunque abbia visto quella commedia durante il debutto dello scorso 11 Maggio, presso il teatro dell’Istituto Sant’Agostino, si è sentito veramente orgoglioso del nostro modo di essere, del nostro modo di fare, delle nostre credenze, dei nostri proverbi (alcuni dei quali ormai caduti in disuso) e del nostro senso della famiglia.
Si, la famiglia. E’ proprio intorno a questo tema che ruota l’intera rappresentazione. Un tema difficile da affrontare, un tema che la chiesa ha posto al centro della propria riflessione durante un intero anno. Rita ha fatto riflettere su come sia cambiata la concezione di famiglia nel corso del tempo e lo ha fatto come sa fare benissimo: con la risata, il divertimento, le battute imbevute di tante tristi verità.
Il merito va certamente dato anche agli attori che si sono avvicendati sul palco, i quali amano definirsi “attori per gioco” ma che, in realtà mostrano una padronanza del palcoscenico che fa invidia ai cosiddetti professionisti.
Magistrale l’interpretazione di Vincenzo Santamaria, che ha portato in scena M-cael, un padre di famiglia, legato da un forte sentimento d’amore (che spesso non vuole ammettere) verso sua moglie Iaiell (interpretata dalla bravissima Prudenza Scarfò, impressionante nella sua capacità di mimica).
Tre atti che scorrono velocissimi, senza grandi pause e rallentamenti. La trama è gradevolissima, intricante, con alcuni misteri iniziali che mettono del pepe durante lo scorrimento degli episodi. Misteri che vengono infittiti dalla presenza di Pasquaredd (Isa Vallarella), una vicina di casa “appicciafuoco” (come diremo noi nojani) che approfitta dei minimi dubbi per seminare zizzania tra gli sposi, i quali ormai si avviavano verso il cinquantesimo anniversario di matrimonio.
Intrecci che si fanno interessanti ed è qui che entra in causa il “compare” Giuann (Nunzio Armagno), il quale cerca di minimizzare tutto ciò che succede, facendo la figura del “finto sordo”. Mammano che lo spettacolo va avanti, i colpi di scena si infittiscono e lo sguardo si sposta sulle famiglie dei figli di M-cael e Iaiell.
Essi, interpretati da Vito Gallo e Nicla Corrado, hanno altre concezioni della parola famiglia e non condividono per niente le ansie e le paure dei genitori. Di qui si prende spunto per riflettere sul fenomeno, sempre più in voga durante questi ultimi anni, della famiglia allargata. Compagni, figlie di compagne, nuore, ex nuore tutte interpretate da Mara Ungaro, Rita Valerio, Flavia De Tullio, Maria Pia Piccolini, nonché i famosi “parenti serpenti” portati in scena da Rosa Gallone e Luisa Laudadio.
Un intreccio che si risolve con un finale dai tantissimi significati, profondi, come solo Rita sa concepire. Un finale che sa far riflettere e che centra perfettamente l’argomento sulla quale si vuole porre l’attenzione.
Bellissima anche la scenografia nata dalle talentuose mani di Leonardo Di Bari, il quale ha riprodotto fedelmente una tipica casa di un anziano nojano (bellissima la chicca del quadro di San Rocco). Un successo che è stato possibile anche grazie alla grande collaborazione di Angelo Lacoppola (sempre pronto lì sotto il palco), Nicola Ardito, Fabio Cocco, Nicola Masotti, Vito Tagarelli, Mimmo Piccolini, Vincenzo Ardino e Flavia De Tullio (che si sono occupati della presentazione), nonché Pasqua Borracci, collaboratrice e suggeritrice e Salvatore Dipierro.
“Oggi mi sono divertito e mi sono sentito veramente in una grande famiglia – ha aggiunto Raimondo Innamorato, sindaco di Noicattaro – e devo dire grazie solo a Rita che, con grande forza d’animo, ci dona questi bellissimi momenti, che ci rendono orgogliosi del nostro essere nojani”.
Cosa dire ancora? E’ una commedia da vivere, da gustare con la propria famiglia, da assaporare tutti insieme. Una commedia che potremmo definire all’italiana. Anzi, no, diciamo “alla nojana”. Grazie Rita!
Ora ci saranno le repliche, il 25-26 Maggio e l’1-9 e 10 Giugno prossimi, sempre presso il teatro degli Agostiniani. Un appuntamento imperdibile con gli “Amici del Teatro”.
[da la Voce del Paese del 19 Maggio]
Di seguito alcune foto della prima serata, gentilmente concessi da Carlo Caringella
ULTIMI COMMENTI
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Commenti
Vedi che lo spettacolo è finito da un bel po’.
Sei in ritardo...a proposito e tu a quale classe appartieni?
Quella alta ?
Vito Susca fatt na drmeut
C’è fammiggh
il Tuo commento dice tutto. tu sicuramente sei uno di quelli che fa parte della nojanità non mediocre,ma bassa proprio!!! spero che la prossima volta si tu a starti a casa...la sig. tagarelli non ha bisogno di un pubblico come te!|!!
Sentiamo?
Ai radical chic di sinistra ?
Con il tuo commento hai rafforzato ancor di piu'la descrizione della nojanita'piu'gretta di questo paese cosi ironicamente evidenziata, nel post di master. Fortunatamente ci sono ancora concittadini piu'educati di te e rispettosi delle REGOLE DELLA CIVILE CONVIVENZA. Nojani, anni luce distanti dal parterre culturale di cui,evidentemente,ti onori di far parte tu. E purtroppo, bisognera' ammettere che siete diventati MAGGIORANZA.
Di altri che probabilmente erano arrivati ancor prima di lei con “più largo anticipo”?
Il classico atteggiamento di chi viene “da fuori” e si sente migliore del nojano...
Master la prossima volta statt a cast...
Per master, ci dispiace per cio' che ha visto, ma i posti riservati erano esclusivamente per gli invitati della SIG. Rita Tagarelli. Poi per chi occupa i posti con borse e quant'altro da parte nostra c'e' stata la preghiera di non farlo...ma vi possiamo assicurare che non e' facile gestire il tutto, anche perche' la serata del 26/05 e' stata la piu' affollata. Proveremo la prossima volta di fare meglio. Ancora grazie a tutti
grazie