Arriva l’estate, le belle giornate, il caldo ci accarezza la faccia, il giorno si allunga e la notte si accorcia. Ma un odore caratteristico riempie l’aria del nostro paese, un odore direi proprio di questa stagione. Odori culinari? Rose in fiore? Brezza gentile della bella stagione ormai alle porte? Non penso proprio.
È un odore acre, pesante, che incombe come una cappa sulla nostra Noicattaro. E questo odore proviene dal circondario, dalle campagne, da quelle viti che tanto lavoro e occupazione danno ai nostri concittadini. Ma che portano anche problemi, malattie, morti.
Me ne accorgo subito, quando torno nel mio paese. Lavorando ad Alberobello, noto eccessivamente il cambio di aria. Lì abbiamo un’aria pulita, frizzantina, un vero toccasana per i nostri polmoni. Qui invece non si potrebbe dire altrettanto.
E, diretta conseguenza dei prodotti che vengono usati per la crescita dell’uva (perché a questi si riconduce l’aspro odore) sono le tante malattie connesse come anche il flagello del nostro secolo: il tumore. Si, proprio lui. Quanti casi abbiamo sentito, ultimamente, nel nostro paese? E come è cresciuto in modo esponenziale coloro che sono stati colpiti da questa dura malattia?
Con questo non voglio minimamente accusare coloro che fanno uso di questi prodotti perché, li capisco, devono provvedere alla crescita del nostro oro verde e, di questo, riconosco loro grandissimi meriti. Ma una riflessione deve essere aperta. Anche gli stessi contadini sono a rischio, specialmente coloro che non utilizzano le indicate precauzioni durante i trattamenti.
Non so quale possa essere la soluzione del problema (non sono un esperto del settore ed in questo lascio la parola a chi ne sappia più di me) ma mi premeva portarla alla luce, agli albori di questa stagione estiva.
Pensiamo ai nostri padri che, giornalmente, si recano con tanto sacrificio nelle campagne, per portare a casa “la giornata”. Pensiamo alle nostre madri, impegnate nei lavori delle aziende agricole. Perché devono rischiare così tanto? Perché un lavoratore, in generale, dovrebbe rischiare la propria vita praticando ciò che è suo di diritto, e cioè il lavoro?
Spero che questo problema venga affrontato nelle sedi opportune affinché l’aria nojana torni ad essere più pura e limpida e i laboriosi agricoltori possano coltivare in tutta sicurezza la nostra cara uva da tavola.
[da La Voce del Paese del 02 Giugno]
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Commenti
Se fate una gettata di cemento sul terreno e vi state seduti sopra ogni giorno senza fare nulla, forse ci guadagnereste in soldi e salute
Il gasolio agricolo poiché meno trattato di quello per sutitrazuone ne rilascia in quantità maggiori!
Ripeto, resta a cronometrare!
il mercato ci chiede prodotti belli da vedere e quindi è colpa del consumatore che chiede l'uva con acini grossi e senza malattie, giustificando così l'uso di ormoni e di prodotti fitosanitari anche a scopo preventivo e senza che la malattia si sia realmente fatta vedere (è come recarsi dal dottore e chiedere di prendere gli antibiotici per non farsi venire la febbre).
Dove vogliamo andare con questa mentalità!!?? Purtroppo siamo indietro ancora di 30 anni, come minimo. E, se non sia mai Signore, capita di denigrare il prodotto, ti rispondono dicendo che non si ha rispetto nei loro confronti per tutti i sacrifici che fanno anche da un punto di vista economico. Allora mi chiedo se poi loro hanno rispetto, anche verso se stessi, utilizzando in modo spropositato tali sostanze e/o incendiare rifiuti in campagna di qualsiasi tipo. Ma di che parliamo!! Manca proprio la cultura. Bisognerebbe innanzitutto fare dei corsi di educazione civica e poi tutto il resto.
E' ampiamente dimostrato che un traffico scorrevole sia meno inquinante di un traffico congestionato: da qui la necessità di spegnere il motore in caso di sosta prolungata, oppure l'utilizzo dello start/stop sulle auto.
Con le chiacchiere da piazza non si va da nessuna parte.
Sveglia!
Donald lascia stare il cronometro al semaforo e le chiacchiere di veicoli che transitano più su via per otto che su via Carmine.
Il problema sono le immissioni in atmosfera di residuo di gasolio sporco.
A questo aggiungiamo che ogni notte, senza che nessuno muova un dito, si bruciano teloni i cui residui (polvere nera) ricade su coltivazioni, robe ed entra nei nostri polmoni.
Ma si pensa a fare le ronde notturne per segnalare le auto in sosta errata o le buste non regolari del conferimento rifiuti!
Vuotezza a cinque stelle!
Donald tu continua a cronometrare
Bella questa!!
Andate a rifare la prima elementare, ecco perché in questo paese i problemi non si risolveranno mai, non si conoscono neanche le tabelline.
Il nojano ha mente corta!
A testimonianza della grande attenzione che, chi oggi regge le sorti del nostro paese,dedica alla questione, la risposta è stata ed è,a tutt'oggi, un ASSORDANTE SILENZIO......