Con questo articolo vogliamo proporvi il punto di vista sull’origine insediativa e umana di Noicattaro formulato dall’arch. Vito Ardito, prettamente differente, a detta sua, dalla tesi ipotizzata dallo studioso di storia locale Vito Didonna, il quale nel suo ultimo libro “L’Oro di Noja” sosterrebbe che Noa risalga al VI-IV secolo a.C. e che abbia origine greca-arcaica. Il libro è frutto di una sintesi interdisciplinare in cui l’autore mette a confronto elementi storiografici, archeologici e culturali.
Da quanto sostenuto dall’architetto, a fronte dei ritrovamenti di vari reperti nel sito di Noja (tra cui ceramiche geometriche, cinture e suppellettili varie) e dalla loro analisi estetica, il prof. Vito Didonna suppone che nel VI-IV secolo a.C. il territorio fosse frequentato da stirpe greca (più precisamente arcaica micenea) e che essa abbia dato poi origine insediativa al villaggio di Noja antica.
Secondo la tesi dell’arch. Ardito invece, già dal IX-X secolo a.C. la Puglia fu popolata da entità etniche che diedero vita alla cosiddetta civiltà Japigia, e che le stesse, in forma indigena, erano ancora presenti nella nostra regione nei secoli VI-IV a.C., ancor prima dell’arrivo dei greci, per questa ragione il primitivo nucleo di Noja non può avere matrice greco-arcaica e né tanto meno romana.
Entrando più nel dettaglio della sua argomentazione, l’architetto sostiene che in epoca remota la Puglia fu ripartita in tre “Regioni storicamente distinte”: la Daunia a nord (attuale provincia di Foggia), la Peucezia al centro (Altamura e Gioia del Colle), la Messapia al sud (attuale Brindisi e Lecce). A rigor di logica la Peucezia abbracciava tutta la “Terra di Bari”, ed essa fu abitata dagli “Iapigini” già nel VI-IV secolo a.C., ben prima della nascita di Noa.
Monte Sannace (Gioia del Colle) ad esempio, situato sulle colline interne della Murgia, era all’epoca uno dei centri insediativi di tipo urbano più importanti della Peucezia, e probabilmente esso non fu l’unico nella zona che in epoca romana-bizantina si evolse in città. È chiaro quindi che la tesi dell’arch. Vito Ardito va a scardinare completamente l’enunciato del professor Didonna esposto, a quanto pare, nel suo ultimo libro.
Ma quale fu il nome del piccolo centro insediativo urbano peucezio nel nostro territorio nei secoli VI-V a. C. e dove fu localizzato? Risponderemo a tale domanda nel prossimo articolo, fra un paio di settimane. Analizzeremo i reperti archeologici ritrovati nel nostro territorio ed esamineremo l’ipotesi dell’origine peucezia-arcaica e non arcaico-greca degli stessi.
[da La Voce del Paese del 16 Maggio]
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Commenti
Noicattaro terra di conquiste alle prossime elezioni comunali sicuramente ************** e se i cittadini li votano saranno dolori per tutti vecchi e nuovi amanti delle poltrone.
ADESSO CAPISCO PERCHE' NOICATTARO E' FERMA AL TEMPO DELLA PIETRA.
Bravo arch. Ardito