Anche quest’anno, dopo le consuete cinque settimane di attività, si sono conclusi i “Giochissimi” 2015 della Chiesa del Soccorso, con le festa finale di sabato 25 Luglio.
Dopo la Santa Messa delle 19.30, porte aperte a balli, giochi e tanto sano divertimento. Bambini, ragazzi, animatori e genitori, tutti uniti per far festa, e ricordare un’altra stagione dei Giochissimi che volge al termine.
Una serata entusiasmante e ricca di gioia e condivisione. Dopo la sigla, tanti i balli di gruppo e i giochi proposti da don Giovanni e gli educatori. La sorpresa di quest’anno è stata la presenza di alcuni animatori della Chiesa del Carmine che sono saliti sul palco e hanno ballato e cantato con gli animatori della Chiesa del Soccorso, a simboleggiare che la Chiesa è una, non ci sono invidie, non ci sono gelosie, e che si è tutti uniti per testimoniare la fede in Gesù. A sottolineare questo, finalmente quest’anno tutte e tre le chiese - Carmine, Chiesa Madre e Soccorso - si sono riunite a Piazza Dossetti un pomeriggio e hanno ballato cantato e gioito tutti insieme!
Una colonna importante dell’animazione, e non solo, è Angelo Sciannameo, che ogni giorno, con il suo sorriso e il suo amore verso il Signore e i bambini, ha animato i diversi pomeriggi trascorsi in parrocchia. Abbiamo rivolto a lui qualche domanda per saperne di più circa questa esperienza.
Perché inventarsi un “oratorio”?
L’idea nasce principalmente per regalare gioia a ragazzi e ragazze nell’arco dell’anno, per la continuità di testimonianza di Gesù. Attraverso il gioco e il divertimento si può testimoniare Gesù, quindi è una sorta di proseguimento del catechismo invernale. In più, l’idea dell’oratorio nasce per creare unione, e far legare questi ragazzi sempre più. Questa esperienza serve anche per sensibilizzare i ragazzi di primo e secondo superiore, i quali, svolgendo il ruolo di animatori, diventano anche loro protagonisti ed educatori dei più piccoli, fino a comprendere cosa sia la responsabilità.
Perché ha scelto di fare l’animatore?
Si sceglie di farlo perché da piccolino uno sente di doverlo fare, perchè ci sono i più piccoli, perché ci sono i proprio amici e si crea una vera e propria famiglia. Personalmente lo faccio perché mi metto al servizio degli altri, perchè credo che Gesù mi abbia dato il dono di saper animare e far sorridere, e quindi invece che starmene a casa lo metto al servizio degli altri. Diventa una sorta di condivisione di quello che ho e quello che sono.
Qual è il vostro obiettivo?
Il nostro obbiettivo è quello di far integrare tutti i ragazzi, di farli divertire e di far arrivare il messaggio di Gesù anche attraverso il gioco. Proviamo ad insegnare loro i valori della vita attraverso l’animazione o con le scenette di fine giornata che raccontano il Vangelo: tutto è un messaggio di Gesù. L’obiettivo è quello di far credere tutti in Gesù, e di far comprendere l’importanza della sua presenza nelle nostre vite.
Come raccontereste i Giochissimi ad un bambino che non vi ha mai partecipato?
“Perché non sei venuto a divertirti con noi?” sarebbe la prima domanda che gli farei. E poi continuerei dicendogli che se venisse potrebbe fare molte attività con noi, tra piscina, animazione, balli, cinema, pedalata, equitazione e tanto altro. Alla fine ogni giorno concludiamo la giornata con una preghiera, che è il momento più importante delle tre ore. Insomma, tante attività che potrebbero piacere e far divertire, quindi gli consiglierei di venire l’anno prossimo e provare questa esperienza meravigliosa.
A conclusione di questa edizione, quali sono i frutti che crede di aver raccolto da questa lunga esperienza, per il futuro?
Oltre che vedere i ragazzi gioire e divertirsi, una cosa che ti colpisce è sentirsi dire che avrebbero voluto che i Giochissimi non finissero mai. Ci riempie il cuore di gioia vedere i giovani della parrocchia davvero uniti; mai come quest’anno, forse perché ricorrono i 25 anni della Chiesa della Madonna del Soccorso, si è creata una vera e propria famiglia, e questo è il punto di partenza, non il punto di arrivo, perché la famiglia deve crescere sempre più all’interno della parrocchia.
Consiglierebbe di partecipare ai Giochissimi? Perché?
Si si, io consiglierei a tutti i ragazzi di partecipare, perchè ciò che si crea ai Giochissimi è qualcosa di speciale che non si crea da nessun altra parte. Inoltre vorrei sottolineare che è fondamentale per la buona riuscita dei Giochissimi avere un parroco come don Giovanni, che è davvero unico, speciale, e cosi come è lui, così sono i Giochissimi. Lui riesce a mettersi in gioco con tutti, diventa bambino con i bambini e grande con i grandi, e questa è la sua specialità: unico e raro. Che dire, per me l’oratorio estivo è qualcosa di davvero importante, sia dal punto di vista di noi animatori, e sia da parte dei ragazzi che si sentono osservati, amati e fanno delle attività che tutti i bambini vorrebbero fare, tutto è spettacolare! I Giochissimi si vivono!
[da La Voce del Paese del 1° Agosto]
Qui tutte le foto, scattate da Simona Boccuzzi.
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