Forse in pochi sanno che la nostra tanto amata banda “Città di Noicattaro” sta ormai per scomparire. Ci è giunta voce, infatti, che l’associazione nojana sia in procinto di chiudere i battenti per motivi economici e logistici. A questo proposito abbiamo deciso di incontrare il sig. Giacomo Latrofa, trombettista e membro della banda cittadina, il quale ci ha chiarito la situazione.
In primis ci può raccontare un po’ di storia? Quando nasce la banda cittadina?
Innanzitutto, per chi non ne fosse a conoscenza, spieghiamo che l’associazione Banda “Città di Noicattaro” nasce negli anni ’80 da un’idea di un gruppo di anziani musicisti coadiuvato da alcuni giovani. Il fondatore fu Vitantonio Debenetto, il quale divenne anche primo presidente dell’associazione. Inizialmente la banda nacque come lirico-sinfonica, cioè formata da musicisti e cantanti, per diventare poi in definitiva solo sinfonica. È necessario sottolineare che la banda è sorta grazie alle energie dei musicisti e all’aiuto di alcuni privati, senza alcun supporto economico da parte delle istituzioni e del Comune. Il secondo presidente è stato Francesco Latrofa, nonché mio padre, il quale, con altrettanti sforzi economici, ha portato avanti la realtà bandistica per tutti gli anni ’90. Il suo successore è stato, invece, Domenico Mazzini che, a sua volta, investendo denaro proprio, ha cercato di tenere in vita la banda sino ad oggi. Intorno al 2000, l’ala nuova della vecchia scuola Nicola Pende è stata totalmente ripulita dal signor Mazzini, per la creazione di una scuola musicale. Sono stati spesi circa 7 milioni di lire per il materiale, oltre alle giornate lavorative agli operai. Ciò che dovrebbe far riflettere è il fatto che in quelle stanze noi siamo rimasti solo pochi mesi, per esser poi cacciati via. Attualmente molte sono le associazioni che hanno una stanza in quello stabile, tranne noi.
Perché la banda cittadina sta morendo? Quali sono le problematiche?
La realtà bandistica si è spenta perché nessuno ha mai aiutato i tre presidenti sopra citati, che hanno speso molti dei loro soldi; parliamo di centinaia di milioni di lire nei primi anni, e centinaia di migliaia di euro negli ultimi mesi. Io sono sempre stato colui che si occupava della burocrazia dell’associazione, quindi sono sempre stato il tramite tra i musicisti e le istituzioni. Già nel 1982 avevamo fatto domanda per ottenere una stanza dove poter provare, o comunque avere una sede per la nostra associazione, ma ancora oggi nulla ci è stato dato. Questo perché si accontentano soltanto i politici. Il nostro, ormai, è diventato un paese dormitorio; null’altro. Ogni volta che siamo andati a bussare per ottenere degli aiuti dal Comune, ci sono stati promessi mari e monti, ma alla fine ciò che ci è arrivato sono state soltanto briciole. Siamo andati avanti finché abbiamo potuto. Qui si parla di centinaia di migliaia di euro investiti da noi, e al Comune abbiamo chiesto soltanto dieci o quindici mila euro. Con questa cifra saremmo riusciti a portare avanti la banda per molto tempo, perché grazie anche all’aiuto di cittadini e sponsor, saremmo riusciti a “campare”.
Allo stato attuale qual è la situazione? C’è ancora speranza che l’associazione resti in vita?
Attualmente c’è un’associazione il cui presidente è Piero Gallone, che con auto-sovvenzionamenti degli associati cerca di portare avanti questa realtà. Esiste una banda “piccola”, nonché un’appendice della banda “grande”, ovvero quella che si occupa delle processioni, o dei funerali. Inoltre, io in prima persona mi sto avvalendo della collaborazione di un’altra associazione musicale fuori Noicattaro per la stagione concertistica 2016. Dopo ciò, se la situazione resterà la stessa e non ci saranno risposte dalle autorità competenti, il nome di Noicattaro a livello musicale scomparirà definitivamente. Mi preme sottolineare che qualcuno di noi si è anche messo in lista, ma ci hanno ricambiato solo con prese in giro.
Ci sono altre riflessioni che vorrebbe fare?
Si, vorrei innanzitutto sottolineare il fatto che la banda di Noicattaro ha preso parte a rassegne musicali a cui partecipavano bande centrali di Marina Militare, Aereonautica, Guardia di Finanza e Polizia di Stato, e l’unica banda civile presente è stata quella del nostro paese. Addirittura il sindaco di Formia (Latina) ha mandato i complimenti scritti all’Assessorato alla Cultura di Noicattaro senza mai ricevere una degna risposta. La banda di Noicattaro è una pluripremiata; mai nessuno, però, l’ha sostenuta. Sindaco e assessori l’hanno supportata solo in rarissime occasioni, per mostrare la loro presenza, quando in realtà non era così. Un modo per prendersi solo i meriti. Concludendo vorrei ribadire che siamo ancora in attesa di una sede, che potrebbe essere la stanza in via Console Positano 10, dove attualmente c’è l’ufficio dedicato alla raccolta differenziata. Ora la domanda che ci poniamo è: cos’altro dobbiamo fare per poter avere una sede? Se avessimo deciso da subito di comprare un immobile, forse ora ne avremmo uno, e avremmo anche risparmiato qualcosa. I tre presidenti hanno speso così tanti soldi da poter comprare interi appartamenti.
Qualcuno, però, vi ha aiutato...
Si. E ne approfittiamo per fare un ringraziamento speciale a don Giovanni, che è stato l’unico che ci ha messo a disposizione le sue strutture, nonché le stanze delle opere parrocchiali, senza nessuna pretesa. Ecco, lui è stato l’unico che davvero ha cercato di darci una mano. Nel frattempo continuiamo a sperare che ci venga data una sede, e che questa realtà musicale non finisca nel dimenticatoio.
[da La Voce del Paese del 26 Settembre]
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Della banda cittadina, di cui solo 3-4 elementi sono nojani, oppure della Banda da giro Città di Noicattaro che il prossimo anno diventa Banda di Gioia del Colle, con tutta la sua organizzazione?