Centinaia di parrocchiani hanno risposto “Presente!” all’appello di don Giuseppe Bozzi, colmando la Chiesa del Carmine per l’assemblea straordinaria organizzata nella serata di giovedì sera: quasi due ore sono state spese lasciando discutere il popolo riguardo il caso delle paratie nel cortile del Palazzo della Cultura, sotto accusa qualche settimana fa per voce dell’ex assessore Vito Didonna, che le aveva definite uno “schiaffo alla cultura”, poco tempo fa finite all’attenzione della Sovrintendenza, che ha ordinato la loro rimozione.
Levarle o non levarle? Questa la decisione da prendere, con il sacerdote che si è impegnato, dopo qualche minuto di preghiera, a fornire con precisione e dovizia di particolari tutta la storia della faccenda ed i retroscena a tutti i presenti, prima di commentarla così: “Dispiace di essere stati attaccati come criminali, con le paratie che sono improvvisamente diventate il più grande problema di Noicattaro per alcune persone: lunedì ci è stato ordinato di rimuoverle entro tre giorni, altrimenti sarebbero state forzatamente rimosse da una ditta nominata dal Comune, con il sottoscritto a rischiare una denuncia penale”.
Paratie che erano state scelte però come rimedio temporaneo per sopperire al problema dell’acqua che, attraversando le arcate, bagnava in caso di pioggia il corridoio tra la sacrestia della chiesa e le scale verso le stanze del piano superiore, rendendolo scivoloso come sapone, oltre ad allagare spesso le camere antistanti vista la pendenza. Lì, è vero, dovevano essere montate delle vetrate stando alla famosa permuta stipulata con il Comune, ma nessuno dei vari progetti preparati dagli uomini della Chiesa del Carmine hanno convinto la Sovrintendenza, che ne ha impedito la realizzazione rei di deturpare la bellezza delle arcate del cortile: si è così protratta una situazione di stallo a cui don Giuseppe ha voluto trovare una soluzione, seppur eccentrica, pur di salvaguardare la salute della comunità che usufruisce di quel passaggio per vivere quotidianamente la realtà parrocchiale.
“Si sta mettendo in difficoltà l’intera comunità cristiana nel nome di un bene pubblico, che però a quanto pare non coincide con la salute di quei bambini e di tutte le persone che potrebbero farsi del male nel percorrere quel corridoio in giorni di pioggia, oltretutto con responsabilità del Comune che ne è proprietario. Se vi ho convocato qui oggi è per ascoltarvi e non prendere da solo una decisione, visto che voi siete l’anima di questa parrocchia e siete qui da sempre, a differenza mia”.
Quindi è toccato al pubblico intervenire, con varie giuste considerazioni da più fronti, prima di ulteriori specificazioni dall’avvocato Nunzio Latrofa: “La permuta non è impugnabile in quanto manca il requisito temporale, quindi, oltretutto, al momento non vi è alcuna inadempienza e così la Sovrintendenza se l’è finora presa comoda; ciò che vorrei sottolineare è che la politica dovrebbe ricordarsi di dedicare la propria opera per il bene comune, smettendola di ragionare nella logica del compromesso, del do ut des”.
Don Giuseppe aggiunge così un ulteriore aneddoto: “Il portone del Palazzo della Cultura può essere aperto dall’interno, quindi, essendo comunque una proprietà pubblica, è capitato qualche volta che si passasse da lì in varie occasioni speciali, come ad esempio per le Comunioni, per compiere un cammino più particolare: dopo un po’ di tempo qualcuno ha messo un lucchetto, come a far pensare che il concetto di pubblico valga per tutti, ma non per il Carmine. Così, ad ogni semplice utilizzo, il pubblico del Carmine viene tacciato di ‘abusivismo socio culturale’. Credo ci sia un po’ di acredine nei nostri confronti”.
Dopo ulteriori considerazioni da parte del pubblico, si giunge alla decisione unanime di rimuovere le paratie per rispettare i termini legali della questione, impegnandosi di risolvere quanto prima il dilemma: “Se ci sarà un nuovo accordo con il Comune prometto di leggerlo io stesso davanti a tutti voi e di chiedere il vostro permesso prima di firmare”, conclude don Giuseppe. “Intanto veglierò personalmente sulla praticabilità del corridoio e sospenderò ogni attività quando non sarà praticabile per il bene di chi vive la Chiesa; quindi se ciò che facciamo quotidianamente verrà interrotto non sarà nostra colpa. Qualsiasi cosa succederà a cose o persone, sappiate che sarà il Comune a sopportarne la responsabilità, e diffidate di chi magari per fini politici in futuro vi prometterà di risolvere il problema del porticato: la comunità del Carmine sa badare a se stessa!”.
[da La Voce del Paese del 14 Novembre]
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Commenti
si è ricordato troppo tardi ..... il consiglio lo doveva trovare non dalla comunità ma da coloro che hanno affisso in bacheca in sacrestia quella fotocopia tratta da facebook
semplice campagna elettorale .. mi dispiace caro don lei è vittima di questi signorotti!!!!!!!
Il mio parlare sará stato poco felice se "buffonata" risponde in quel modo, confuso colorito e poco pertinente.
Arriva un po'in ritardo per la lotta anticlericalista. Mi fa sorridere.
È lei, insieme ai suoi amici a confondere la cultura con altro.
La cultura nojana continua a essere legata a personalismi e esaltazione dell'ego di sedicenti eroi, membri di associazioni e ex amministratori che pensano a tutto tranne che all'evoluzione ad ampio spettro di un paese dalla "cultura" stantia e provincialotta. Viviamo di potenzialitá inespresse e di mediocritá.
Distinti saluti.
X rerum novarum, la questione della chiusura in vetro in quota è stata proposta ma la Soprintendenza, così dicono al comune, ha bocciato. Rerum resti nell'alveo della chiesa, suo giusto contesto, visto il nickname.
Don Giuseppe a quando la prossima assemblea straordinaria? Quando farete la lista del Carmine?
La proprietà del chiostro è Comunale , come ha sottolineato la sovraintendenza, e così sia.
La chiesa pensasse a pagare l'ex IMU su tutte le sue proprietà non rivolte al culto.
Basta con le solite speculazioni di bassa politica pensate ad altro e lasciate stare le proprièta del Comune (nostre dei cittadini).
Comunque immagino che il mio consiglio non verrà preso in considerazione, perché i nojani preferiscono litigare e buttare tutto sulla politica anziché risolvere i problemi.
Quindi buon divertimento.