Una visita guidata alle edicole votive e alle cappelle ubicate nel nostro centro storico, in un vero e proprio tour all’interno della storia di Noicattaro, in quattro diverse fasce orarie nelle giornate di Giovedì e Venerdì Santo. Questa l’ultima proposta dell’Ats “Nojat” e dell’associazione “Nojacultura”, che hanno dato vita ad una vera e propria collaborazione, con il prezioso aiuto di alcuni giovani nojani laureati in Scienze dei Beni Culturali.
L’idea delle visite guidate è nata proprio dalle ricerche di questo piccolo gruppo di giovani, i quali, sotto la supervisione di Enzo Iovele, presidente dell’ufficio Iat di Noicattaro, hanno individuato all’interno del nostro paese un percorso che vuole far riscoprire ai cittadini, in particolare ai giovani, i luoghi del centro storico più inesplorati e le più centrali edicole votive, strutture di protezione per le immagini di culto, che spesso sfuggono ad uno sguardo distratto.
Gli orari dei giri turistici saranno organizzati in modo da incastrarsi con alcuni momenti importanti dei riti tradizionali della Settimana Santa: una scelta studiata per far sì che la conclusione del percorso in un luogo coincida con l’avvio di un determinato rito sacro. È prevista anche la guida in lingua inglese, per eventuali turisti stranieri.
“Le edicole votive presenti a Noicattaro sono 17 in totale, però il tour si soffermerà solo su quelle più significative e in prossimità del centro storico. Stiamo inoltre considerando la possibilità di inserire una tappa al Frantoio Evoli, di straordinaria bellezza, che si trova in piazza. Devo dire che il lavoro di ricerca dei giovani che stanno collaborando con noi sta permettendo anche a me, non più giovanissimo, di raccogliere nuove informazioni sul mio paese e di riscoprirne le ricchezze”, ha dichiarato Iovele.
La visita guidata avrà un costo di tre euro a persona; le prenotazioni sono possibili all’indirizzo Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. oppure telefonando in sede. “Tengo a precisare che il costo è un piccolo contributo all’associazione, la quale non riceve sovvenzioni di alcun genere ma esiste solo grazie all’autofinanziamento”, conclude il presidente di “Nojat”.
[da La Voce del Paese del 19 Marzo]
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