La scuola media “N. Pende” di Noicattaro ha organizzato tre incontri, appoggiando il progetto: “Dalle mani in tasca alle mani in testa”. Il primo incontro si è svolto mercoledì 20 Aprile dove, gli esperti dell'associazione “Nutri.ente” di Mola di Bari e dell’associazione “Don Tonino Bello” di Rutigliano, hanno incontrato alcune delle classi terze dell’istituto. È un progetto che induce i ragazzi, prossimi alla fase adolescenziale, a pensare, ad agire, a far qualcosa di costruttivo, pur di non restarsene con le mani in tasca.
Difatti la dottoressa Francesca Affatati, psicologa dell’associazione “Nutri.ente”, dice: “Questo è un progetto di rete con la scuola e con noi associazioni. Il nostro obiettivo è quello di partire dal basso, quindi dai ragazzi, e poi presentare il progetto ai genitori e a tutto l’istituto nelle date 22 Aprile, in mattinata e, il 29 Aprile, in un incontro pomeridiano. La nostra priorità - specifica la dottoressa - è quella di indurre ai ragazzi ad affrontare i problemi non stando da soli. Vorremmo far capire loro che è molto meglio far qualcosa anziché rimanere fermi. Da qui nasce il nome del progetto: Dalle mani in tasca alle mani in testa”.
Ai ragazzi, durante la mattinata, oltre ad esser stato spiegato il significato del volontariato e del suo importante ruolo nella società, è stato mostrato e raccontato il grande lavoro compiuto dai volontari dell’associazione “Don Tonino Bello”. Vere e proprie testimonianze tangibili che, con i loro racconti, hanno toccato la sensibilità di un po’ tutti i presenti. Inoltre, il dottor Tommaso Colonna, psicoterapeuta dell’associazione “Nutri.ente” ha specificato quanto sia importante il peso forma del corpo e il rischio di una dieta ipocalorica e di tutti i problemi legati ai disturbi alimentari.
In realtà questo progetto va ad accorparsi ad uno già iniziato l’anno precedente, sempre appoggiato dalla scuola media dell’Istituto Comprensivo “Gramsci-Pende” e dal suo Dirigente Scolastico, prof.ssa Rosaria Giannini D’Ursi, la quale sostiene fortemente queste iniziative, poiché sono un modo per educare i ragazzi a far davvero del bene a se stessi e agli altri.
“Purtroppo - ci confida il Dirigente Scolastico - il problema dell’anoressia e della bulimia adesso si presenta in ragazzi molto più giovani e, dall’anno scorso, abbiamo voluto iniziare tutto questo con l’intento di dare davvero qualcosa di costruttivo ai nostri ragazzi”.
È un progetto che induce la nuova generazione a pensare al collettivo, al sociale, e a non chiudersi in se stessi, rischiando di cadere nelle trappole della loro età.
[da La Voce del Paese del 23 Aprile]
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