Si apre sulle note di “Wind of Change”, degli Scorpions, lo spettacolo teatrale andato in scena lo scorso 19 Maggio nel teatro della “Pascoli”. “We have a dream” hanno urlato i 41 alunni delle terze, col prezioso supporto di qualche meritevole alunno di prima, che si sono interrogati sull’origine del pregiudizio e quali siano i mezzi idonei a contrastarlo.
Il progetto, ispirato da un increscioso episodio di razzismo avvenuto tra le mura scolastiche, è stato avviato nel mese di Novembre e curato dal Dipartimento di Lingue Straniere, curato dalle prof.sse Castellana, Ardito, Romanazzi, Tedone (inglese), Sozio e Bosna (francese), Biallo (tedesco), con la collaborazione delle prof.sse Abruzzese, Saitta e Santoro per le coreografie, le canzoni e le scene.
In esso si racconta il percorso in cui Erisilda, proveniente dall’Est Europeo, e Paolo, che l’insegnante di Lettere ha destinato allo stesso banco, supereranno l’ostilità iniziale per diventare amici. Il testo è un inedito, redatto a più mani dall’intero team, e spazia dai capisaldi della tolleranza, come il famoso discorso “I have a dream” di Martin Luther King, a collaborazioni pop quale “Ebony and Ivory” di Paul McCartney e Stevie Wonder, con canti e balli.
Il tutto condotto da dialoghi in lingua italiana, inglese, francese e tedesca, con cenni di teatro dell’assurdo. Senza che la chiarezza dell’esposizione ne risentisse. Anzi. Sono stati individuati i tanti fattori che portano il razzismo, fenomeno largamente osteggiato e disprezzato, ad essere allo stesso modo diffuso al punto di renderci, spesso, inconsapevoli protagonisti di fenomeni di discriminazione. Dalla dolosa o colposa disinformazione, che tende a definire, secondo interessi editoriali o di altra natura, in maniera diversa un episodio a seconda di chi se ne renda protagonista, alla mancata percezione dei limiti che i propri diritti hanno quando incontrano quelli altrui. Su questo in particolare, ci tengono le insegnanti a ribadire la loro costanza nell’impegno profuso per educare costantemente alla legalità e al rispetto. Valori che poi, indubbiamente, si rispecchiano in un approccio civile alla convivenza sociale. A prescindere da chi componga la società. Sono soddisfatte infatti, della consapevolezza con la quale i ragazzi coinvolti abbiano espresso i concetti che si volevano veicolare. Al momento dell’inizio del progetto, sembrava potesse essere un obiettivo difficile da raggiungere almeno quanto la recitazione il lingua straniera. Ma, a quanto pare, l’impegno di tutti è stato ripagato ampiamente sotto tutti gli aspetti.
Grandissima, e giustificata, anche la soddisfazione del Dirigente Scolastico, prof.ssa Daniela Menga, e di tutto il personale della scuola che ha creduto nel progetto. Un impegno costante che ha portato gli alunni delle terze a sostenere, la settimana prima dello spettacolo, gli esami per conseguire la certificazione linguistica Trinity e Delft e, contemporaneamente, a mettere in scena valori fondamentali per la convivenza civile.
[da La Voce del Paese del 28 Maggio]
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Quindi cittadini italiani siccome gli sporcaccikni sono... - Chiesa del Carmine, inizi...
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