Lo scorso lunedì 1° Agosto è iniziata la demolizione del capannone sito in via Crocecchia, angolo via Dalmazia. Una demolizione che ha fatto molto parlare di sé.
In molti ci hanno contattato, segnalandoci - probabilmente senza cognizione di causa - la presenza di amianto sul tetto del palazzo demolito. L’amianto è un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso, utilizzato in campo edilizio grazie alle sue eccezionali proprietà quali la resistenza al fuoco, l’isolamento termico ed elettrico, la facilità di lavorazione, la resistenza agli acidi ed alla trazione, e il basso costo.
L’amianto è però un materiale molto pericoloso per la salute umana. Questo materiale, infatti, ha la capacità di rilasciare fibre potenzialmente inalabili dall’uomo, fibre che hanno la caratteristica di dividersi in senso longitudinale anziché trasversale come le altre tipologie di fibre. Le conseguenze dell’esposizione da amianto sono molto critiche. Basta l’inalazione di una fibra di amianto - particella invisibile chiaramente - per avere gravi conseguenze, a lungo termine, come l’asbestosi, l’adenocarcinoma polmonare o il mesotelioma pleurico, delle forme di tumore che oggi non hanno cura.
Per questo motivo molti nojani si sono preoccupati. Durante tutta la giornata di lunedì, infatti, durante le operazioni di abbattimento del capannone, si è creato un gran polverone, tipico di un muro che cade. La paura che però quelle polveri potessero contenere amianto ha allarmato più di uno.
“Siamo preoccupati - ci ha confidato un cittadino - perché se è vero che lì c’era l’amianto, sotto le macerie residuano delle polveri pericolose. E chi non le ha respirate durante l’abbattimento potrebbe respirarli a breve, quando saranno rimossi i brandelli di muro”.
Una questione che richiede un’attenzione particolare: con l’amianto non si scherza. Data la delicatezza del caso, e prima di creare falsi allarmismi, ci siamo recati dal sindaco Raimondo Innamorato che, carte alla mano, ci ha tranquillizzati: lì non c’è più amianto, da un bel po’ di tempo. “Nel Luglio del 2001 la proprietaria dell’immobile aveva informato il Comune dell’inizio lavori che avrebbe fatto di lì a breve. Si trattava di una manutenzione straordinaria della copertura dell’intero edificio, costituito, all’epoca, da onduline in eternit. La ditta incaricata ha provveduto a tutti gli adempimenti previsti per legge in presenza di smaltimento o contatto con l’eternit”. L’intervento, in particolare, prevedeva l’allontanamento definitivo delle onduline di eternit e la posa in opera di guaina e onduline di altro materiale per la nuova impermeabilizzazione.
“Una volta contattata l’A.S.L. e concordato il Piano Sanitario di Rimozione - continua il primo cittadino - a Novembre dello stesso anno la proprietaria dell’immobile ha avuto l’ok definitivo per i lavori. Dopo tutte le analisi del caso e il monitoraggio della situazione, il Comune ha ricevuto la comunicazione, firmata da un ingegnere, con la quale si accertava che i lavori sono stati ultimati in conformità a quanto indicato nella precedente comunicazione”.
Insomma, sembra essersi risolto il caso. L’amianto - eternit in questo caso - è stato regolarmente rimosso nei primi mesi del 2002, con conseguente bonifica della zona. Dunque, nessun tipo di polvere sottile è stata liberata nell’aria: tutto è bene quel che finisce bene!
[da La Voce del Paese del 6 Agosto]
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Commenti
MA CREDETE CHE I VV.UU E IL DIRIGENTE LASORELLA SIANO DEGLI STUPIDI E DEI DELINQUENTI? MA DOVE VIVIAMO? BISOGNA ANCHE AVERE UN PO' DI FIDUCIA NEGLI ALTRI O SONO SIAMO SOLO QUELLI PERFETTI, CHE NON SBAGLIANO MAI?