La bellezza della nostra Noicattaro sta nell’arte dei suoi cittadini di sapersi arrangiare in caso di gravi difficoltà: un’abitudine andata sviluppandosi sempre più negli ultimi anni soprattutto per via delle carenze da parte degli enti pubblici e privati in alcuni compiti essenziali. Pensate all’erba tagliata con tanta buona volontà di fronte alla propria dimora, sostituendosi all’intervento degli addetti comunali, o ai cittadini che sopperiscono alle carenze dell’amministrazione nella pulizia di tante aree verdi.
Uno dei casi più particolari, però, riguarda gli incredibili temporali che quasi annualmente sommergono d’acqua il nostro paese. Ricorderete le tante cantine e case al piano terra allagate durante l’acquazzone di due anni fa: un evento che ha spinto in tanti a correre ai ripari, soprattutto notando il problema della pulizia delle caditoie, puntualmente inefficienti dopo aver superato una certa portata d’acqua, per via di una pulizia non proprio costante da parte di chi di dovere. Come tutelare allora la sicurezza delle proprie abitazioni? Ed ecco i tanti rimedi fai da te: sacchi di sabbia all’ingresso di varie abitazioni e in cima alle rampe in discesa e…griglie della fogna lasciate aperte.
Sì, ci avete fatto sicuramente caso: basta un temporale di una certa forza per far scattare in vari cittadini un meccanismo di autodifesa che li spinge a scoperchiare gli sbocchi della fogna bianca, in modo tale da poter aumentare la loro utilità e sopperire alle carenze di caditoie poco pulite o forse non sufficienti vista la tanta acqua che giunge in alcuni punti critici. L’ormai più “celebre” di questi punti è l’incrocio tra via Tatarella e via Einaudi, dove l’acqua tende a defluire massicciamente durante le piogge allertando gli abitanti, preoccupati perle proprie abitazioni.
Ed ecco che anche nella notte tra il venerdì ed il sabato della scorsa settimana quel meccanismo è scattato: violento temporale, solito timore di finire allagati e via alla reazione, con l’apertura dei chiusini della fogna su ambo i lati dello “Stop” che regola il suddetto incrocio, dal lato che affianca la Chiesa del Soccorso. Il problema è che questa volta i chiusini sono rimasti aperti non per poche ore durante il temporale, ma per molto più tempo, creando un’effettiva situazione di pericolo per i frequentatori di via Einaudi fino alla tarda mattinata successiva. È facile capire quanti problemi avrebbero potuto creare quattro griglie aperte su sei, magari per un automobilista che opta per una manovra un po’ troppo stretta per svoltare, peggio per un motociclista sprovveduto in un sorpasso azzardato o ancora per un pedone più che distratto, magari troppo preso dal proprio smartphone durante l’attraversamento sulle strisce pedonali adiacenti.
Appena scoperto il problema, l’amministrazione ha provveduto a ristabilire l’ordine delle cose tramite l’intervento dei Vigili Urbani: le foto della strana abitudine sono state da noi scattate nella mattinata del sabato, ma in realtà il problema si è verificato anche nella giornata precedente, questa volta però con una più pronta reazione nella chiusura. Un vizietto quello dei residenti, ovviamente in buona fede, che richiede un’opportuna risposta nel farli sentire più sicuri: è prioritario evitare che l’acqua finisca nelle abitazioni dei nojani, ma sarebbe meglio riuscire a farlo senza rischiare di far inciampare qualcuno in un chiusino aperto!
[da La Voce del Paese del 17 Settembre]
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- Primarie P.D., anche a No...
E i sepolcri sono imbiancati - Chiesa del Carmine, inizi...
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Quindi cittadini italiani siccome gli sporcaccikni sono... - Chiesa del Carmine, inizi...
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