È un Rocco Pignataro amareggiato quello che incontriamo all’indomani del Consiglio Comunale, dopo una seduta in cui in più punti vi sono stati scontri con la maggioranza, a volte scesi fin troppo sul personale, oltre la dialettica che conviene ad un luogo di grande importanza istituzionale: “Se ho chiesto spazio è perché credo che ciò che è successo in Consiglio è sotto gli occhi di tutti, con un comportamento fuori luogo da parte di diversi consiglieri della maggioranza ed in special modo del Presidente, che non ha fatto nulla per evitare offese personali nei miei confronti”.
“Rimpiango la vecchia politica, perché con tutti i suoi difetti non è mai scesa a tali livelli, vi assicuro che ce ne davamo di santa ragione ma in punta di fioretto. Sono basito e dispiaciuto: Noicattaro è sfortunata, non ho mai visto un sindaco chiamare a raccolta i cittadini per metterci alla gogna durante il Consiglio, aizzando la popolazione contro l’opposizione, così come fatto anche da alcuni dei consiglieri di maggioranza”. Pignataro si riferisce ad un comportamento reiterato nel rivolgersi al pubblico presente e non ai colleghi consiglieri, come da Regolamento, che finisce per trasformare l’evento in una sorta di comizio elettorale. “Il sindaco è venuto meno al suo ruolo di primo cittadino e si è trasformato nel populista di turno, distorcendo la verità: ho condannato il metodo e il loro modo di agire votando contro il programma, ma dire che abbiamo votato contro perché non eravamo in Commissione non è altro che fare il gioco delle tre carte”.
Il consigliere di opposizione invita a riflettere anche per quanto riguarda la delibera di Giunta circa il taglio del 30% delle indennità di funzione dei suoi componenti: “Sul caso del taglio è stato fatto un gioco simile: per quanto riguarda le indennità di funzione degli amministratori, non c’è alcun risparmio. È stata usata una perifrasi nella delibera con la parola ‘eventuale’ che vuol dire tutto e niente nel finale, nell’istituzione di un capitolo di bilancio apposito. Innamorato ha detto che lo faranno, ma ‘eventuale’ non vuol dire sicuro”.
Per chiudere, Rocco Pignataro torna sul comportamento della maggioranza: “Quando cominci a dare contro a qualcuno istigando il pubblico contro le opposizioni la cosa è gravissima, è da sempre la base di catastrofi. Sono amareggiato per una politica scaduta con un sindaco che ha rinunciato al suo ruolo istituzionale per fare un vero e proprio teatrino: non ho alcuna intenzione di offenderlo, lo reputo una persona intelligente, ma voglio evidenziare la via del populismo imboccata ed un comportamento sbagliato nei nostri confronti, che si basa sul far tintinnare le manette come giacobini per farci spaventare quando non siamo dalla loro parte. Ma ricordate che i giacobini finirono per ghigliottinarsi l’uno con l’altro”.
[da La Voce del Paese del 24 Settembre]
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