Per la gioia dei più piccini, nella serata di domenica 11 Dicembre, Babbo Natale si è recato nella sua dimora di Corso Roma, situata nei pressi dell’incrocio con via Bovio. Atteso da una folla numerosa, Babbo Natale giunge a bordo di un pittoresco trenino corredato da un festoso suonare. Presenti, tra gli altri, il sindaco, il Presidente del Consiglio, l’assessore Latrofa e il consigliere Giacomo Innamorato. Per saperne di più, abbiamo rivolto alcune domande proprio al primo cittadino.
Due parole sull’evento…
Be’, è un evento che si ripete; è il terzo anno e, grazie all’operato dell’associazione “Movimento Nojano”, i bambini di Noicattaro possono gioire e vivere questo momento magico. Bisogna guardare il paese con gli occhi dei bambini: noi amministratori dobbiamo prendere esempio della loro purezza affinché questo sia un Natale ricco, non solo di eventi e di doni, ma anche di buoni intenti.
Vogliamo ricordare in cosa consiste l’evento?
È un evento che accoglie Babbo Natale nella sua casa, dove i bambini possono venire a trovarlo, presentargli la propria letterina e, perché no, parlare con lui e scattare una foto.
Come detto, questa è la terza edizione. Avete riscontrato un aumento di partecipazione?
Sì, ritengo di sì, c’è tanta gente anche perché i cittadini di Noicattaro hanno compreso che il Natale è tornato a essere un evento importante. Molta gente si avvicina, i bambini sono entusiasti ed è per noi un onore essere amministratori di un paese che gioisce per questi momenti di aggregazione.
Come concilia i suoi impegni politici con eventi “più leggeri”?
Con gioia. Ho fatto l’educatore per diversi anni in parrocchia, dove ho sempre avuto a che fare con i bambini. È un po’ come tornare indietro nel tempo, e lo faccio con gioia. Durante la giornata dobbiamo confrontarci con diverse problematiche, tra cui documentazioni varie e opposizioni. Stare con i bambini mi ricarica.
I bambini di oggi sono sempre più “smaliziati”. Credono ancora a Babbo Natale?
Io credo di sì, anche perché credere a Babbo Natale vuol dire credere in un futuro migliore, un futuro, specie per i bambini, che sia di buon auspicio. L’idea di pensare a un domani migliore, sia come adulti che come bambini, ci permette di sperare che tutto possa migliorare.
[da La Voce del Paese del 13 Dicembre]
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