Circa le disfunzioni sulla raccolta rifiuti, sono sempre in continuo aumento quegli esercizi commerciali a lamentarne il disservizio, problematica di cui non è esente il bar Indivia, sito in via Tatarella. Allo scopo di raccogliere in merito le corrette informazioni, abbiamo ascoltato Vittorio Palmisano, titolare e gestore del bar citato.
Ricordiamo i termini della questione…
Si tratta del ritiro dello spazzamento, non effettuato periodicamente come, al contrario, previsto dalle regole della Camassambiente. Giusto per fare un esempio, i cartoni sono stati ritirati solo stamattina (martedì 20 Dicembre, ndr), dopo ben 15 giorni da quello previsto. Il problema non riguarda esclusivamente il ritiro dello spazzamento di due settimane, ma anche quello della mancata pulizia delle strade. Bene o male, l’organico viene ritirato, non così per plastica, cartoni, indifferenziata. Il vetro viene ugualmente ritirato, anche se il cattivo odore impedisce l’avvicinamento ai relativi bidoni. Allo scopo di sollecitare chi di dovere, sono state inviate foto opportune al sindaco, al Consiglio Comunale e alla ditta Camassambiente, senza tuttavia produrre alcun risultato. Sono state fatte tante promesse, ma mai mantenute. In un colloquio dello scorso Novembre con l’assessore Santamaria e il Presidente del Consiglio Di Pinto, sono stato addirittura deriso. Nel momento in cui ho chiesto loro come procedere alla pulizia dei bidoni, mi è stato risposto che dovevo provvedere da me, armandomi di serpentina e sgrassatore. Trattandosi di bidoni grandi, posso realmente procedere in tal senso visto che si tratta di un servizio che dovrebbe essere garantito dal Comune o, quantomeno, dalla ditta appaltatrice? Sono al corrente i nostri amministratori che noi lavoriamo 18 ore al giorno?
L’inadempienza, secondo le sue parole, è sicuramente della ditta preposta allo smaltimento. Ritiene sussista una concomitante mancanza dell’amministrazione comunale?
Credo sia una mancanza del Dirigente e, conseguentemente, dell’amministrazione, la quale dovrebbe vigilare sulla ditta appaltatrice. Ricordo che, quando venne istituita la differenziata, ho chiesto senza successo un colloquio con l’avv. Lombardo. Possedendo un esercizio commerciale dove sono presenti alimenti, “non posso” avere dentro il mio locale indifferenziata, organico e quant’altro. Se ci dovessero essere i controlli dei N.A.S. o quelli relativi all’H.A.C.C.P., quindi della Asl, sarei multabile.
Quali potrebbero essere le soluzioni?
Ci dovrebbero essere dei segnali forti, quali opportune multe all’azienda appaltatrice. Il C.C.R. non può rappresentare la soluzione, in quanto noi esercenti non possiamo saltare in auto e sopportare altri costi, lavaggio dei bidoni compreso. Siamo già messi male: quanto ci verrebbe a costare lo smaltimento?
Circa il problema rifiuti, qualche mese addietro lei ha presenziato un apposito incontro tra amministrazione e rappresentanti di attività commerciali…
Sì, ero presente e, se non ricordo male, fui il primo a prendere la parola in quanto ci tenevo a ribadire un qualcosa a cui tenevo particolarmente. In quell’assemblea ci fu tra l’altro chiesto il nostro indirizzo e-mail da utilizzare per inviarci l’ordinamento sul ritiro dello spazzamento, allora ancora poco chiaro, oltre che per l’invio dell’esito dei nostri comportamenti. Nulla è mai arrivato e, nel mio ultimo incontro col Presidente del Consiglio, ho appreso che ognuno deve provvedere da sé recandosi in via Console Positano.
Qualcosa da aggiungere?
Sono molto dispiaciuto: qualsiasi miglioria apportata al locale contrasta con la spazzatura presente all’esterno. Si va peraltro incontro alle festività natalizie, con la spazzatura che sicuramente aumenterà. Ricordo che si tratta di un esercizio posto all’ingresso del paese, dove si rischia di dare una brutta immagine dello stesso. Di fronte alla mia attività è inoltre presente un terreno incolto, non edificabile: nonostante la notifica di bonifica e messa in sicurezza inoltrata al proprietario, non ho visto ancora nulla. Mi auguro che con il nuovo consorzio Aro cambi qualcosa.
[da La Voce del Paese del 24 Dicembre]
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Commenti
Ricordo che il bar (che a questo punto dovrebbe cambiare nome da Indivia in Invidia) dà lavoro ad alcuni ragazzi nojani e rappresenta un punto di incontro (che nel paese manca) per molte persone.
Sul parcheggio selvaggio, non credo che la responsabilità di tanto possa attribuirsi al proprietario bensì alla inciviltà ed ottusità di molti avventori.
Meno invidia più civiltà.
Consiglio un mega corno al proprietario.
PS. Non conosco il proprietario!