Si è tenuto lo scorso mercoledì 4 Gennaio - per la prima volta presso il laboratorio urbano Exviri - la settima edizione di “Scacchi a Capodanno…scacchi tutto l’anno”. L’evento, organizzato dall’A.S.D. Circolo Scacchistico Nojano, riunisce giocatori inesperti e professionisti provenienti anche dai paesi limitrofi, senza limiti di età.
Agli occhi di un inesperto, gli abbinamenti del primo turno potrebbero sembrare inusuali: bambini di otto o dieci anni che sfidano adulti che all’apparenza potrebbero sembrare avere più esperienza, ma Stefano Paciolla - organizzatore della manifestazione - spiega che quello degli scacchi è uno sport in cui l’età non conta: “Negli scacchi non c’è in gioco la forza fisica ma solo abilità logiche e cognitive e inoltre ci sono adulti che cominciano a giocare in tarda età. Tuttavia il torneo è organizzato in modo tale che, con il susseguirsi dei turni, i più forti si confronteranno con i più forti e i più inesperti si confronteranno con quelli del loro stesso livello”.
Appassionarsi a questo gioco in età infantile si dimostra - anche secondo recenti studi - un ottimo strumento di crescita sia sul piano del carattere che su quello relazionale.
“Questo gioco mi appassiona perché bisogna concentrarsi per trovare un modo per superare gli ostacoli e le difficoltà - ci dice una piccola partecipante - e poi mi ha permesso di fare nuove amicizie”.
“Si tratta di un gioco che stimola le capacità intellettive, ma personalmente quello che mi attira di più è la possibilità di stringere nuovi legami”, spiega un giovane diciottenne che gioca a scacchi da ormai cinque anni. “Un domani, chi lo sa, potrei farne una professione”, chiude fiducioso.
Ciò non toglie che - un po’ come per la musica o la lettura - non è mai tardi per cominciare a conoscere questo sport e magari trasformarlo in una passione da condividere con i propri figli o nipoti.
“In Italia quello degli scacchi rimane uno sport di nicchia”, commenta Paciolla. “Sappiamo bene tutti quali sono gli sport di massa che i bambini e i ragazzi seguono di più ma decisamente rimane un’attività che, soprattutto se scoperta in età infantile e portata avanti con costanza, può avere risvolti positivi a livello intellettivo e cognitivo”, conclude l’organizzatore.
Il torneo si è concluso con la premiazione dei tre migliori giocatori: Andrea Difronzo da Triggiano, Pierpaolo Ranieri e Alessandro Ardino da Bari.
Inoltre sono stati premiati ben sei nojani nelle fasce giovanili dagli under 8 sino agli under 16, tre di categoria maschile e tre di categoria femminile, tutti appartenenti al Circolo Scacchistico Nojano.
L’evento ha avuto una discreta affluenza, circa cinquanta i partecipanti. Per gli spettatori è stato possibile seguire l’andamento delle partite grazie ai proiettori e all’impiego di una scacchiera elettronica.
[da La Voce del Paese del 14 Gennaio]
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